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Il territorio della Valle d'Aosta, situato nell'estrema parte nord-occidentale dell'Italia, è interamente montuoso.
Alte montagne circondano la regione: il massiccio del Monte Bianco raggiunge i 4810 metri d'altitudine ed è la vetta più elevata d'Europa. Il Monte Bianco è situato al confine con la Francia; un lungo traforo autostradale ne assicura agevoli collegamenti. La parte meridionale del territorio è occupata dal Parco Nazionale del Gran Paradiso istituito nel 1922 per salvaguardare alberi e alcune specie di animali in via d'estinzione come stambecchi, camosci, marmotte ed ermellini. La popolazione si concentra lungo il corso della Dora Baltea e nelle valli minori. Le valli sono state scavate dai ghiacciai in movimento; questi un tempo ricoprivano tutta la regione. Ora i ghiacciai occupano solo le cime montuose più elevate.
La Valle d'Aosta vive all'ombra di monti tra i più alti d'Europa: il Monte Rosa; il Cervino, il Bianco ed il Gran Paradiso, con il suo Parco Nazionale. Montagne-spettacolo che hanno fatto la storia dell'alpinismo e che da Gressoney a Cervinia, da Courmayeur a Pila, offrono chilometri e chilometri di piste dove provare l'emozione di una discesa mozzafiato o scoprire, sempre con gli sci ai piedi, i silenzi dei boschi e gli angoli piu segreti. Alla favolosa mlteplicità di paesaggi montani fa riscontro la varietà degli insediamenti: accanto a tesori romani e romanici di Aosta e ai castelli sparsi per il territorio e ammirati anche da Napoleone, ecco paesi che vivono quasi ai margini della civiltà, come Chamois, una perla nascosta della Valtournanche, raggiungibile solo con la funivia. i valdostani, fin dal 500 hanno imparato a costruirsi gli utensili e gli oggetti d'uso quotidiano, e oggi l'artigianato è in fiore all''occhiello della sua economia. Identità e tradizione, il fascino di un sapere e di un sentire antichi sono presenti ovunque, nei prodotti della cucina, come la fontina, la polenta concia, il genepì, e , tra i salumi e le carni, la mocetta, il lardo d'Arnad, nei costumi, nelle musiche e nei balli, soprattutto negli usi della comunità walser, che da secoli fa della montagna la sua ragion d'essere.
Abitata dal V secolo a.C. dalla popolazione ligure-gallica dei Salassi, nel 25 a.C. fu conquistata dai Romani, che vi fondarono Augusta Praetoria, l'odierna Aosta. Importante sotto il profilo militare e strategico per il controllo dei valichi del Piccolo e del Gran San Bernardo, nel Medioevo fu oggetto di contesa e conquista da parte di numerosi popoli e regni, come i Burgundi nel V secolo, gli Ostrogoti, i Bizantini e i Longobardi nel VI secolo e i Franchi nell'anno 774.
Inserita nel Regno di Borgogna nel 904, nel 1032 divenne contea di Umberto Biancamano. Da allora il suo destino fu legato alla dinastia sabauda, che nel 1302 la trasformò in ducato e le concesse sempre ampia autonomia. Date le caratteristiche naturali della regione, la nobiltà feudale ebbe a lungo un peso preponderante nella sua storia politica e sociale e i numerosi forti e castelli furono centri di vita politica, economica e culturale, oltre che militare.
Anche la Chiesa, presente con numerosi monasteri, ebbe notevole influenza sulla popolazione della valle, che ai tempi della Rivoluzione Francese (alla fine del XVIII secolo) e nei decenni successivi fu roccaforte delle idee tradizionalistiche e reazionarie. Nell'Italia unita (1861) la Valle d'Aosta cercò di conservare le proprie tradizioni e specificità linguistiche e culturali. Il fascismo, con la riforma delle circoscrizioni provinciali del 1927 (Regio Decreto n. 1 del 2 gennaio) le concedette la dignità di provincia, elevandola da circondario della provincia di Torino quale era prima, dal Decreto Rattazzi.
Diventata regione autonoma nel 1945, con Federico Chabod primo presidente, ottenne dalla Repubblica Italiana la concessione dello Statuto speciale nel 1948. Economicamente per molti secoli la Valle d'Aosta visse solo di agricoltura e di pastorizia, con la diffusione di piccole proprietà spesso insufficienti alla sussistenza dei contadini e dei pastori, costretti a spostarsi in Francia o in Svizzera per lavori stagionali, o a emigrare definitivamente.
Solo dopo la Seconda Guerra Mondiale (1939-1945) ci fu l'inversione delle tendenze demografiche ed economiche, con uno sviluppo turistico ed industriale che produsse un fenomeno immigratorio. Attualmente la regione, che ha una popolazione di poco più di 120.000 abitanti, ha un reddito pro capite tra i più alti in Italia, perlopiù grazie allo sviluppato benessere industriale del nord Italia che trasformò la Val d'Aosta in una delle mete turistiche preferite.
Provincie nella Regione Valle d'Aosta:
Provincia di Aosta
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